Problem solving.

In primo piano una figura umana di spalle che osserva un muro bianco con disegnato a sinistra un punto di domanda, una freccia verso degli ingranaggi e un'altra freccia verso una lampadina accesa.

La locuzione problem solving (in italiano letteralmente “risoluzione di un problema”) indica un’attività finalizzata all’analisi e alla risoluzione dei problemi usando tecniche e metodi generici o ad hoc.

In psicologia, con problem solving si indica il processo mentale di risoluzione di problemi, un’attività complessa, dove confluiscono modalità di elaborazione delle informazioni, di valutazione dei dati e formulazione di un giudizio, di pianificazione dell’azione e anticipazione delle conseguenze. E’ una competenza trasversale, indispensabile in qualunque ambito, sia professionale che di routine quotidiana. Lo scopo è quello di organizzare le risorse cognitive per risolvere un problema; inoltre è utile per imparare ad essere resilienti e a gestire e risolvere i conflitti.

Molte problematiche di malessere psicologico sono caratterizzate da modalità inadeguate di problem solving. Una persona che si trova in una condizione di disagio difficilmente riuscirà a ragionare in modo coerente e funzionale, perché è sopraffatta dalle proprie emozioni. Questo può favorire il mantenimento dei sintomi, ritardando il ritorno ad una condizione di benessere, che al contrario può essere promossa dal possesso di buone competenze di problem solving.

Non tutti hanno una capacità di problem solving spiccata, ma stiamo parlando di una competenza che può essere appresa e potenziata. Uno dei modi possibili è quello, di fronte ad un problema, di fare un elenco di tutte le soluzioni che vengono in mente, senza preoccuparsi della loro fattibilità. Solo in una seconda fase si valutano tutti i pro e i contro delle soluzioni individuate e si cercano i modi per rendere realizzabili anche quelle più originali.

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